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4

2. Pianificazione dell'attivitā di monitoraggio.

2.1. Delimitazione dell'area di studio.
Condizione prioritaria per l'impostazione del piano di monitoraggio di una specie č la
definizione dell'area di studio. Nella necessitā di estendere il protocollo di monitoraggio della
specie lupo sull'intero territorio provinciale, per individuare l'area oggetto di ricerca si č fatto
riferimento al comprensorio omogeneo di montagna, come delimitato dal Piano Faunistico
Provinciale della Provincia di Parma (2000 ­ 2006), considerato a priori il pių vocato alla
presenza del lupo, per caratteristiche ambientali (scarsa urbanizzazione, estensione copertura
boschiva, presenza di popolazioni di ungulati selvatici), con un'estensione complessiva di 1.688
Km q. Nel corso dell'attivitā si sono raccolte evidenze di presenza anche in aree del
comprensorio di collina, per cui si č provveduto ad ampliare l'area di indagine anche a quote
inferiori.

2.2. Individuazione dei Settori.

L'area di studio č stata suddivisa in settori, sia per poter pianificare le azioni di ricerca in modo
omogeneo sull'intera area, sia per poter avere dei riferimenti territoriali ai fini di un eventuale
monitoraggio. I criteri adottati nell'individuazione dei settori sono stati diversi e, in assenza di
pregresse informazioni sulla distribuzione della specie nel territorio provinciale, prevalentemente
di ordine pratico, legati quindi alla possibilitā di delimitare delle aree geografiche di estensione e
conformazione tali da consentirne il monitoraggio in modo indipendente.
Sinteticamente i criteri adottati sono:
1.
utilizzo dei principali corsi d'acqua come confini orientali e occidentali. Tale criterio č
dettato dalla necessitā di individuare circuiti completamente inclusi all'interno del
settore, ovviando alla difficoltā dovuto all'attraversamento dei corsi d'acqua, soprattutto
in inverno. Inoltre la delimitazione dei settori lungo i corsi d'acqua consente anche di
evitare le difficoltā di attribuzione ad un settore piuttosto che a quello adiacente dei tratti
di circuito corrispondenti ai crinali, che di norma rappresentano la principale via di
esplorazione del territorio.
2.
limitazione dell'estensione media dei settori a circa 100 km q. Questo criterio non ha
nessun fondamento biologico per la specie oggetto di ricerca, rappresentando
eventualmente il valore limite inferiore per l'estensione territoriale di un'unitā
riproduttiva. La scelta di questo valore di estensione deriva quindi da considerazioni di
ordine esclusivamente pratico legate alla possibilitā per una squadra di operatori di
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5
effettuare in modo esaustivo le attivitā di ricognizione. La dimensione dei settori č inoltre
derivata a posteriori dall'analisi del territorio e dalla individuazione dei principali sistemi
montuosi individuabili.
3.
esclusione delle aree di fondovalle urbanizzate e prevalentemente agricole nella
perimetrazione dei settori. Tali aree sono state escluse non perché considerate a priori
non frequentate dai lupi ma perché, a causa della scarsa persistenza della copertura
nevosa e del forte disturbo antropico, vi risulterebbe inattuabile la pianificazione e
attuazione delle azioni di ricerca.
4.
pregresse conoscenze sulla distribuzione e arrangiamento territoriale del lupo. La
possibilitā di adottare questo criterio di ordine biologico č stata limitata all'area dell'alto
appennino parmense orientale (Parco dei Cento Laghi), oggetto di indagini tra il 2001 e il
2004, nel corso del Progetto LIFE 2000 "Azioni di conservazione del lupo in 3 parchi
regionali dell'Emilia Romagna".
L'adozione di questi criteri ha portato all'individuazione di n. 15 settori di indagine,
corrispondenti ai principali comprensori montani della provincia.
Ad ogni settore č stato affidato un grado di prioritā ai fini dell'attuazione delle azioni di ricerca
in funzione della disponibilitā operativa. I tre gradi di prioritā indicati, sono stati assegnati sulla
base delle conoscenze finora acquisite sulla distribuzione del lupo in provincia e sono quindi
passibili di modifiche in funzione dei risultati futuri o della disponibilitā operativa.
Prioritā 1: aree in cui si č accertata di recente la presenza del lupo e in cui si ritiene
indispensabile l'attivitā di monitoraggio;
Prioritā 2: aree in cui non si hanno evidenze di presenza della specie ma in cui la
ricerca č auspicabile in quanto molto vocate per gli aspetti ambientali;
Prioritā 3: aree in cui non si hanno evidenze di presenza e in cui le caratteristiche
ambientali rendono difficoltosa l'attuazione di azioni di ricerca.












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6
Id.
Id. nominale
Area Kmq
Prioritā
n.
circuiti
Km
Circuiti
tot
Km
/Kmq
1
Alta val d'Enza
48,4
1
5
37,2
0,8
2
Alta val Parma e Bratica
94,7
1
10
100,9
1,1
3
Alta val Baganza
46,2
1
3
35,6
0,8
4
Val Manubiola
83,8
1
6
56,6
0,7
5
Val Gotra
87,7
1
7
74,8
0,9
6
Alta val Taro
111,2
1
9
91,5
0,8
7
Mte Caio e mte Fuso
122,6
1
10
99,4
0,8
8
Mte Cervellino
104,9
1
6
73,3
0,7
9
Mte di Cassio
91,3
1
11
72,3
0,8
10
Mte Pelpi
100,8
2
7
59,7
0,6
11
Alta val Ceno
85,3
1
7
55
0,6
12
Mte Barigazzo
99,1
2
8
61,7
0,6
13
Bassa val Taro e Ceno
109,8
3
9
77,1
0,7
14
Bassa val Ceno ­ versante
sinistro
85,3
3
9
82
1
15
Boschi di Carrega - Prinzera
136,3
1
15
111
0,8
Totali
1407,5 Kmq
122
0,8
Area media settore
93,8 Kmq



2.3. Individuazione dei circuiti.
Considerato che il monitoraggio previsto ha finalitā gestionali piuttosto che di ricerca, si č
pianificata una rete di circuiti utilizzabile sia per l'attivitā invernale su neve che per la periodica
ricerca di campioni fecali. Al fine di garantire omogeneitā di campionamento, si č cercato di
mantenere un rapporto Km lineare di circuiti (sforzo)/Kmq di estensione omogeneo in tutti i
settori, risultato complessivamente pari a 0,8 Km/Kmq, oscillando da un minimo di 0,6 Km ad
un massimo di 1,1 Km, garantendo la massima perlustrazione dell'area (0,6 Km/Kmq) con il
minor numero possibile di giornate/operatore.
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7
L'individuazione dei circuiti č stata impostata sulla base dei seguenti criteri:
·
idoneitā della rete dei circuiti a consentire sia una buona penetrazione del territorio,
quindi ottimizzare le possibilitā di incontro delle tracce e di perlustrazione dei potenziali
siti di marcatura, sia una perlustrazione complessiva nel caso dell'adozione di strategie di
tipo estensivo su neve;
·
lunghezza massima di 20 Km, considerando un tempo di percorrenza medio su neve di 3
Km/ora (tempo massimo di percorrenza complessiva di 7 ore);
·
andamento circolare con possibilitā di rientro in prossimitā del punto di partenza;
·
facile individuazione sul territorio;
·
facilitā di percorrenza.
La procedura di individuazione si č basata su:
·
disegno su larga scala del minor numero possibile dei potenziali circuiti all'interno dei
settori, sulla base di uno schema che consentisse la completa perlustrazione dell'area;
·
ridefinizione cartografica dei circuiti a scala crescente da 1: 25.000 a 1: 5.000, sulla base
della reale rete di carraie e sentieri individuabili, con particolare riferimento alla rete
sentieristica del CAI, dotata di un'adeguata segnaletica sul territorio;
·
verifica su campo degli itinerari risultati di pių difficile individuazione cartografica.



















Quadro d'insieme dei settori di studio e della rete dei circuiti di ispezione.

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8
2.4 Descrizione dei settori e dei circuiti.

Settore 1. Alta val d'Enza.
Estensione: 4841 Ha.

Comprende la dorsale dei monti
Palerā e Fageto, delimitata ad
ovest tra il torrente Cedra dalla
sorgente alla confluenza nel
fiume Enza. Settore di piccole
dimensioni definito in funzione
di pregresse conoscenze, in
quanto
regolarmente
frequentato
da
individui
appartenenti
al
branco
denominato
"Casarola"
nel
corso del progetto LIFE lupo.

Circuito 1. Rigoso ­ Lago Squincio.
Lunghezza: 6 Km
Dalla ss massese nei pressi di Rigoso si imbocca il sentiero 703PR fino al lago Squincio.
Valicato lo spartiacque tra Enza e Cedra e si prosegue per i laghi Scuro e Verdarolo e si rientra
per il sentiero 701PR fino all'abitato di Rigoso. Una volta raggiunto il Lago Squincio, potrebbe
essere opportuno esplorare la carraia che arriva dal passo del Lagastrello, almeno fino alla
localitā "Villino" (apertura con prati, potenziali siti di marcatura).

Circuito 2. Mte Palerā.
Lunghezza: 18 Km.
Gli accessi al circuito possono essere vari: loc. Bastia, Rimagna, Vecciatica. Da loc. Bastia si
segue la carraia per Ronco Gelato (importante sito di marcatura) da cui un sentiero nel bosco ci
porta in crinale dove incrociamo il sentiero 735PR che ci porta alla Madonna dei Basetti. Si
scende poi nel versante occidentale verso Vecciatica; giunti ad una maestā poco sopra il paese, si
prosegue per la carraia verso sud, che per un lungo tratto si sovrappone ad una vecchia condotta
idrica che ci riporta a Rimagna, da cui poi si risale alla Bastia.

Circuito 3. Mte Fageto.
Lunghezza: 13 Km
Il circuito si imbocca dalla strada Palanzano ­ Vaestano, in prossimitā dell'acquedotto.
Mantenendo la destra si arriva ad intersecare il sentiero 735PR che sale al mte Fageto.
Proseguiamo fino alla Madonna Basetti e scendiamo nel versante orientale per la strada di Vairo.
Da Vairo si prosegue per la carraia che rientra all'acquedotto di Palanzano.









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9
Settore 2. Alta val Parma e val Bratica.
Estensione: 9468 Ha.


Include il versante sinistro della
val Cedra fino al passo del
Ticchiano, l'alta val Bratica,
con la dorsale dei mti Navert e
Aguzzo, spartiacque tra Parma e
Bratica,
fino
alla
loro
confluenza,
e
tutto
l'arco
dell'alta val Parma fino al passo
del Cirone.

Circuito: 4 ­ Mte Sillara
Lunghezza: 15 Km
Da Prato Spilla si sale verso il laghi del Sillara per il sentiero 707aPR, quindi si rientra per il
crinale fino a Cima Uomo Morto, da cui possiamo scendere verso l'arrivo della seggiovia per poi
seguire il sentiero 705PR e 707PR fino a Prato Spilla.

Circuito: 5. Piste di Trefiumi.
Lunghezza: 13 Km.
Anello percorribile con partenza da Prato Spilla o dal lago Ballano, che si snoda in parte sui
sentieri 709PR e 709bPR e poi lungo la carraie che percorrono la dorsale che separa Valditacca
da Trefiumi.

Circuito 6. Pascoli di Pianadetto.
Lunghezza: 11 Km.
La strada che dal cimitero di Pianadetto ci porta in localitā Prato e poi La Valle di Monchio, da
cui saliamo fino al passo del Ticchiano. Seguire per un tratto la strada asfaltata e imboccare la
carraia a destra (pineta) che sale ai pascoli e poi ci riporta al paese di Pianadetto.

Circuito 7. Monte Navert.
Lunghezza: 12 Km.
Si sale dalla strada dei pascoli, che si imbocca a Riana poco dopo il ponte sul torrente Bratica, e
seguendo il sentiero CAI 737 PR si arriva alla Colletta del Navert e alla cime del monte. Si
prosegue lungo il crinale per il sentiero 739PR fino a localitā Pian del Monte, scendere per la
strada carraia a destra al Puntone delle Ravine e poi fino a Riana.

Circuito 8. Lagoni
Lunghezza: 13 Km
Itinerario ad anello "aperto" con partenza da Sesta inferiore o Bosco e arrivo a Bosco o a Sesta,
quindi con circa 5 Km di strada di collegamento. Da Sesta si percorre la strada dei pascoli che si
immette nella strada degli Stagnoni che ci porta sulla strada del passo della Colla e ai Lagoni. Si
segue la strada per i cancelli fino alla curva a sinistra che immette nella discesa verso il ponte sul
torrente Parma di Francia ("ponte dell'aereo"). In corrispondenza della curva, si imbocca a destra
il sentiero del Borello dello Sbirro, che diventa presto ampia carraia da esbosco e ci porta in
localitā Ponte del Cogno a Bosco.
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10
Circuito 9. Passo Sisa.
Lunghezza 6 Km.
A lato del santuario di Grammatica si imbocca il sentiero 739 PR che sale fino alla carraia di
crinale di Monte Quadro, che seguiamo a destra fino al passo della Sisa. Teniamo la carraia
secondaria che scende sempre nel versante orientale e che ci riporta a Grammatica.

Circuito 10. Monte Aguzzo.
Lunghezza 11 Km.
Si imbocca la carraia che sale di fronte alla vecchia fontana sulla provinciale per Bosco poco
prima dell'incrocio per il paese di Canetolo. Si sale sempre lungo il crinale fino a costeggiare la
frana di Corniglio. Si prosegue per un sentiero che segue sempre la cresta fino alle pendici del
monte Aguzzo, che viene aggirato lungo un sentiero a mezza costa che attraversa la faggeta del
versante occidentale fino a ricongiungersi con la carraia che sale al passo Sisa da Mossale.
Scendiamo a Mossale superiore, quindi proseguiamo per la carraia che dalla ex chiesa scende
verso il paese di Polita. Da qui č possibile tornare a Canetolo per la strada oppure per alcuni
sterrati, passando da Agrimonte.

Circuito 11. Lago Santo.
Lunghezza 12 Km.
Si sale da localitā cancelli per il sentiero 723bPR fino al Lago santo e poi fino alla sella del
Marmagna. Da qui si prosegue per il crinale verso sud est fino al passo delle Guadine, quindi si
rientra per il sentiero 719PR e per il 729PR che ci porta alla capanna del Braiola. Da qui
scendiamo a Lagdei per il 727PR.

Circuito 12. Monte Tavola.
Lunghezza: 8 Km.
Dal passo del Cirone si sale per il sentiero 00 fino alla Bocchetta del Tavola, quindi si scende per
il 725PR e il 723PR. Arrivati alla sbarra della strada, si sale per la carraia a sinistra che
(mantenendo la sinistra) ci riporta al passo del Cirone.


Settore 3. Alta Val Baganza.
Estensione: 4365 Ha.

Comprensorio dell'alta val Baganza
compreso tra i passi del Cirone, del
Sillara, della Cisa e il Poggio di
Berceto, e del Monte Polo, spartiacque
tra Parma e Baganza, fino alla maestā
di Graiana.

Circuito 13. Groppi Rossi.
Lunghezza: 6,5 Km.
Dal passo del Sillara si segue verso sud l'ampia carraia di crinale; in corrispondenza della sella
del mte Castagnole, si prosegue a sinistra per il sentiero 741PR fino alla maestā Fegna (tempietto
in sasso), da dove si sale a destra fino alla cima di GroppoAlbero. Giunti nei prati della cima di
Groppoalbero, si lascia il sentiero segnalato per scendere nel versante occidentale: nell'angolo
della radura si imbocca un camminamento che, dopo avere attraversato un piccolo boschetto,
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11
prosegue in area aperta fino alla sella dei Groppi Rossi. Verso destra č evidente un sentiero che
ci riporta sulla carraia per il passo del Sillara.

Circuito 14. Monte Polo.
Lunghezza: 12 Km.
Dal passo Sillara si segue il sentiero 741PR verso nord fino alla Maestā di Graiana. Scendere nel
versante orientale lungo la carraia per il Castello di Graiana; poco prima di giungere in paese, si
scende a destra verso il rio per una carraia che prosegue come sentiero per Roccaferrara di sotto,
da cui si prosegue per la carraia che sale ai Madoni e al passo Sillara (743PR).

Circuito 15. Alta Baganza.
Lunghezza: 17 Km.
Dal passo del Cirone si segue verso ovest il sentiero 00 fino al monte Valoria, da cui si scende
lungo la carraia segnalata come via Francigena, fino a localitā Felegara, da cui si valica verso il
torrente Baganza in corrispondenza del ponte. Superato il ponte si sale per la strada fino al Lago
Bozzo e localitā Capanne, quindi si risale al passo del Cirone per il sentiero 731PR.



Settore 4. Monte Molinatico
­ Val Manubiola.
Estensione: 8383 Ha

Comprensorio
della
Val
Manubiola e del Monte
Molinatico, tra la statale
della Cisa e il passo del
Brattello e il fiume Taro da
Borgotaro
a
Ghiare
di
Berceto.


Circuito 16. Corchia.
Lunghezza 11 Km.
Da Corchia si sale per il
sentiero delle miniere (835PR) fino alla sella del mte Pinota, quindi si prosegue verso la Cisa per
il groppo delle Pietre e il groppo dell'Asino ( sentieri 833PR e 837PR) per poi rientrare verso
Corchia.

Circuito 17. Belforte.
Lunghezza 10 Km.
Da Belforte si segue la strada della Concarella fino alla sella tra il mte Binaghe e Pinota (sentiero
833PR ), scendere nel versante orientale verso il groppo Maggio per la carraia che passa da
localitā Laghetti e prosegue fino a localitā Fagiolo. Da qui si torna in crinale e, in prossimitā
dell'incrocio per S. Bernardo, si segue la carraia detta dei Torrioni, che riporta a Belforte
(segnalata come ippovia).

Circuito 18. S. Bernardo.
Lunghezza 7 Km.
Da Lozzola si sale a Cā Frassaneto, sul crinale di S.Bernardo, per il sentiero 837PR, si rientra
per il sentiero che scende lungo la cresta orientale del mte Minara fino a loc. Castello di Lozzola.
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12
Circuito 19. Lago dell'Orma.
Lunghezza 19 Km.
Da localitā Casone di Baselica, strada di Linari e di mte Pelato per il lago dell'Orma, quindi il
sentiero per casa Morello e casa Linari fino a rientrare ad anello sulla strada di Linari.

Circuito 20. Monte Molinatico.
Lunghezza 14 Km.
Dal passo del Brattello si segue la carraia che sale al monte Molinatico. Possibilitā di fare un
anello parziale collegando la carraia di crinale con quella che rimane sul versante settentrionale.

Circuito 21. Groppo di Gorro.
Lunghezza 6 Km.
Strada della cava del Groppo di Gorro in andata e ritorno (3Km x 2), dall'abitato di Gorro
(cimitero) alla statale di Fondovalle.


Settore 5. Alta Val Gotra.
Estensione: 8769 Ha

Comprensorio del Mte Gottero
e del passo dei Due Santi,
compreso tra il passo del
Brattello e il passo di Cento
Croci.
Purtroppo
il
comprensorio del passo dei
Due Santi non č raggiungibile
a piedi su neve in giornata dal
versante parmense, perché
comporta
comunque
spostamenti lineari di quasi 20
Km. Non sono stati quindi
predisposti
circuiti
che
arrivino
al
passo,
raggiungibile
solo
con
parecchie ore di auto dal
versante Ligure.

Circuito 22. Valdena.
Lunghezza 11 Km.
Anello tra l'abitato di Valdena e il passo del Brattello su sentiero 843PR ­ 00 e percorso della
Comunitā Montana.

Circuito 23. Mte Ribone.
Lunghezza 14,4 Km.
Da localitā Buzzo di Albereto si segue il percorso Comunitā Montana e il sentiero 845PR fino
alla sella del monte Ribone, quindi rientro a localitā Buzzi per la carraia che passa dal mte Pero.

Circuito 24. Lecora.
Lunghezza 13 Km.
Da localitā case Orlandazzi, poco sopra la Peschiera, si segue una carraia che sale al monte
Vergastrelli. Superato il torrente Lecora, ci si sposta sul suo versante sinistro, aggirando il mte
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13
Corlo, per prendere la carraia delle Comunalie per il monte Pianazzi e rientro a localitā
Signorastri.

Circuito 25. Monte Orsano.
Lunghezza 10 Km.
Carraia da casa Francescolli di Montegroppo che, aggirato il mte Poggiolo mantenendosi sul
versante sinistro del torrente Gotrino, arriva alla base dei monti Orsale e Orsano. Quindi si
scende spostandosi sul versante destro del torrente Gotra, per rientrare a loc. Zalloni di Squarci.

Circuito 26. Mte Gottero.
Lunghezza 11 Km.
Dal passo della Cappelletta si sale al monte Gottero (alta via dei monti liguri) e quindi si scende
alla Foce dei Tre Confini. Si rientra per il sentiero di variante basso che rimane sul versante
settentrionale del Gottero.

Circuito 27. Groppo.
Lunghezza 13,5 Km.
Dalla chiesa di Groppo si segue il sentiero 849PR che sale tra i pascoli fino al tornante della
strada per il passo della Cappelletta. Quindi il sentiero fino alla sella del mte Scassellla, da cui
scendiamo verso nord est per la strada che porta a Folta e quindi per la carraia per il cimitero che
ci riporta alla chiesa di Groppo.

Settore 6. Alta Val Taro.
Estensione: 11125 Ha.

Comprensorio del Monte Orroco nel
versante sinistro dell'alta Val Taro,
compreso tra il passo di Cento Croci,
l'impluvio del mte Chiodo e la
confluenza del Tarodine nel Taro.



Circuito 28. Monte Zuccone.
Lunghezza 11 Km.
Sentiero 855PR da Tarsogno per il mte Torletto e il mte Zuccone, quindi per il sentiero 861PR si
arriva al passo di Cento Croci. Si scende la statale fino alla curva oltre l'albergo per imboccare la
carraia dei pascoli a sinistra che rientra a Tarsogno.

Circuito 29. Monte di Tornolo.
Lunghezza: 8 Km.
Da localitā Ravezza di Tarsogno si percorre l'anello del Mte di Tornolo sui sentieri 855PR e
855aPR.

Circuito 30. Passo La Croce.
Lunghezza 7 Km.
Dalla chiesa di Casale di Pontestrambo si segue il sentiero che sale alla Costa della Macchia,
quindi la carraia per il Pian Pintardo fino al Passo La Croce. Da qui scendiamo lungo il crinale
fino a Casale.

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14
Circuito 31. Mte Crociato.
Lunghezza 15 Km.
Da Strepito si sale verso la Costa del Lupo dove incrociamo il sentiero 871PR, che seguiamo
fino alla sella tra il mte Crociato e il mte Cavallino. Quindi seguiamo la carraia che rimane in
quota fino a Il Groppetto (sentiero 823PR). Passato il Groppetto incrociamo una carraia che
scende a destra per Setterone.

Circuito 32. S. Maria del Taro.
Lunghezza 4 Km.
Dopo S. Maria del Taro saliamo per il sentiero 859PR fino alla strada del passo del Bocco,
quindi seguiamo il crinale verso est per circa 1,5 Km, fino ad incrociare una carraia che scende
verso S. Maria del Taro.

Circuito 33. Mte Orocco.
Lunghezza 10 Km
Da localitā Campeggi si percorre il sentiero 867PR verso nord. Dopo circa 1,5 Km lo lasciamo
per salire tra i pascoli verso ovest fino al mte La Rocchetta. Quindi proseguiamo verso sud lungo
il crinale fino al mte Ghiffi e al mte Orocco. Superato il mte Orocco scendiamo verso est per la
carraia che scende a localitā Casoni, da cui rientriamo a Campeggi.

Circuito 34. Passo dell'Incisa.
Lunghezza 13 Km.
Da localitā Mazzi si percorre il sentieri 865bPR fino alla sella del mte La Rocchetta, quindi
seguiamo il crinale verso nord fino al passo dei Porciletti. Dal passo seguiamo l'AVML fino al
passo dell'Incisa. Scendiamo lungo la strada del mte Penna per circa 1 Km, quindi proseguiamo
a destra imboccando un sentiero che lungo il crinale del mte Quatese ci consente di rientrare a
localitā Mazzi.

Circuito 35. Monte Orocco di Alpe.
Lunghezza 11 Km.
Dal cimitero di Alpe prendiamo il sentiero 827PR che passa da Bruschi di sopra. Arrivati a quota
950 m, lasciamo il sentiero segnalato per imboccare sulla sinistra un tracciato, inizialmente in
cresta, che ci porta sulla carraia che sale da Caneso. Arrivati sul crinale del mte Orocco,
rientriamo ad Alpe per il sentiero 827aPR.
Circuito 36. Passo della Tabella.
Lunghezza 13 Km.
Da cā di Boso di Montarsiccio si sale per il sentiero 829PR fino al monte Orocco a al passo della
Tabella, quindi scendiamo per la strada Spora ­ colletta Bella.












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15
Settore 7. Monte Caio e Monte Fuso.
Estensione: 12256 Ha.

Bacino
idrografico
del
torrente Parmossa, con i
comprensori del monte Caio
e del monte Fuso, tra il
torrente Bratica a ovest e il
fiume Enza a est.





Circuito 37. Ruzzano
Lunghezza: 9 Km.
Dal centro faunistico del mte
Fuso a Sarignana, seguiamo la carraia 761PR fino a Ruzzano. Quindi, dopo aver aggirato il
monte di Ruzzano, si percorre la carraia che, passando da case Mariani, sale a Costola e poi di
nuovo a Sarignana.

Circuito 38. Monte Guardia.
Lunghezza 7 Km.
Da localitā La Croce di Ranzano si percorre la carraia che sale a La Casetta e ad Asmaroncolo.
Quindi si prosegue per la sella del mte La Guardia da cui si prosegue per localitā Galgheto, da
cui si scende di nuovo a Ranzano.

Circuito 39. Corno di Caneto.
Lunghezza 14 Km.
Da Caneto si sale la carraia segnalata come 751PR fino al Corno di Caneto. Si segue la carraia di
destra, che dopo avere attraversato alcuni pascoli, segue il crinale verso est passando dal monte
di Botta e dalla Croce di Lalatta. Oltrepassata la croce, si arriva ad una sella con un incrocio di
carraie: seguire quella che scende in direzione sud fino al torrente Cedra, che poi costeggia verso
ovest fino a Caneto.

Circuito 40. Monte Caio.
Lunghezza 9 Km.
Da Schia si sale al Corno di Caneto per la carraia 737PR, che seguiamo anche lungo il crinale
verso ovest fino alla cima del mte Caio. Dal monumento scendiamo per la carraia che corre
lungo la cresta settentrionale per immettersi sulla strada bianca della vetta. All'incrocio, giriamo
a destra e seguiamo la strada asfaltata fino a Schia.

Circuito 41. S. Matteo.
Lunghezza 10 Km.
Dal paese di Sommogroppo saliamo per la carraia per S. Matteo segnalata come 753PR. Da S.
Matteo saliamo in crinale e seguiamo la strada 737PR verso sud fino all'incrocio del Poggio del
Ferro. Qui scendiamo a sinistra per la carraia Corniglio ­ Zibana, nel versante orientale del Caio,
fino a Solara e quindi a Sommogroppo per l'asfalto.
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Circuito 42. Le Braie.
Lunghezza 10 Km.
Da Montebello si segue la strada per Casarola, quindi, appena passato il rio Piscini, si sale a
sinistra fino al passo del Ticchiano. Quindi si segue la carraia di crinale 737PR verso nord fino al
Poggio del Ferro, dove seguiamo la strada di sinistra per le Braie di Ballone. Oltrepassato
l'ultimo cancello, dopo poche centinaia di metri lasciamo la strada principale per scendere a
sinistra verso un grande prato. Attraversato il prato verso sud ovest, si imbocca una stretta carraia
che scende a Bellasola.

Circuito 43. Lago delle Ore.
Lunghezza 9 Km.
Da sopra il paese di Pratolungo si scende nel versante settentrionale per una carraia che costeggia
la strada fino a Capriglio e poi al Lago delle Ore e al monte Lasarino, per scendere a
Casagalvana. Si prosegue per la strada bianca fino ad incrociare una strada asfaltata che
attraversiamo per imboccare un sentiero che scende in cresta fino ai laghi di Zumara.
All'incrocio di sentieri in prossimitā di un traliccio e con una maestā, imbocchiamo la strada a
sinistra nel versante settentrionale che ci porta a Pianestolla e quindi a Pratolungo.

Circuito 44. Groppo d'Agna.
Lunghezza 12 Km
In mezzo all'abitato di Agna, imbocchiamo una carraia che scende al torrente e quindi risale
nell'altro versante di valle. Arrivati in cresta si sale sulla destra fino a raggiungere la cima del
Groppo d'Agna dal versante settentrionale. Si prosegue ad est verso il monte Nocellara e sempre
per il tracciato 737aPR si arriva in crinale in corrispondenza di S. Matteo. All'incrocio ai piedi
della Punta Fegni, prendiamo la carraia che scende nel versante settentrionale. Passato l'ultimo
cancello, giriamo a destra per la carraia che porta al Lago d'Agna e quindi ad Agna.

Circuito 45. Carobbio ­ Musiara.
Lunghezza 11 Km.
A lato del campo sportivo di Musiara superiore, seguiamo la carraia di sinistra verso ovest, che,
seguendo il tracciato principale, ci porta a Carobbio. Dopo un breve tratto di strada asfaltata, in
corrispondenza del ponte dopo il campo sportivo, si imbocca una carraia che sale sulla destra
verso case Quatorta per poi ritornare alla provinciale in prossimitā dell'incrocio per Casola.
Imbocco sempre sulla destra un'altra carraia che sale in cresta fino al campo sportivo di Musiara.

Circuito 46. Monte Fuso.
Lunghezza 10 Km.
Dal tornante poco sopra il centro faunistico del mte Fuso, si sale per il tracciato 761PR, quindi in
crinale si prosegue ad est per il 763PR che seguiamo fino a La Pietra. Quindi la carraia che in
quota taglia il versante settentrionale del mte Fuso fino ad immettersi nel tracciato 759PRche
sale fino alla cima del mte Fuso, da cui rientro poi a Sarignana.









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Settore 8. Monti Cervellino
e Montagnana.
Estensione: 10490 Ha

Include
la
dorsale
di
spartiacque tra il Parma e
il Baganza, nel tratto tra la
maestā di Graiana e il
passo
di
Fragno.
Comprende
i
monti
Cervellino,
Scartabello,
Cavalcalupo
e
Montagnana.



Circuito 47. Mte Cervellino.
Lunghezza: 9 Km.
Da Fugazzolo superiore si segue il sentiero 743PR fino al crinale, passando da localitā La
Vecchia, che seguiamo in direzione nord (sentiero 741PR) fino alla stazione del metanodotto. Da
qui scendiamo di nuovo a Fugazzolo per la strada di servizio del metanodotto.

Circuito 48. Mte Scarabello.
Lunghezza: 10 Km.
Da Casaselvatica si sale per la carraia principale del mte Scartabello. Giunti in crinale, č
opportuno prolungare l'esplorazione verso sud fino al mte Sprela. Rientrati dallo Sprela, si sale
sul mte Scarabello, quindi si scende sempre per una carraia nel versante settentrionale, fino ad
incrociare la strada della Riva. In corrispondenza del bivio, si tiene a sinistra una carraia che,
attraverso la frana, ci riporta a Casaselvatica.

Circuito 49. Montagnana e Cavalcalupo.
Lunghezza: 14 Km.
Da Signatico si sale per la strada del Madrale fino all'altopiano del Montagnana; quindi si segue
il sentiero di crinale 741PR verso sud fino alla cima del Cavalcalupo. Scendendo dalla cima del
Cavalcalupo in direzione sud, al limite della radura giriamo a sinistra per la vecchia carraia che si
immette sulla strada di Pugnetolo. Manteniamo le carraie secondarie sulla sinistra per passare da
Soprapiana e quindi rientrare a Signatico.

Circuito 50. Ravarano ­ Montagnana.
Lunghezza 13 Km.
L'itinerario segue la strada bianca che da Ravarano sale al monte Montagnana. Giunti alla pineta
proseguiamo verso Signatico. Al primo incrocio evidente lasciamo la strada di crinale per
scendere a sinistra per immettersi sulla carraia per Violone e quindi per Ravarano.

Circuito 51. Monte Prandone.
Lunghezza 12 Km.
Il circuito inizia di fronte alle case di Alpicella: una carraia tra i prati ci porta sul sentiero di
cresta che sale da Calestano. Seguiamo la carraia principale in direzione sud ­ est fino alla strada
di crinale nei pressi del podere Bondani. Percorriamo questa carraia in direzione sud quindi
saliamo sul monte Prandone (a destra) e proseguiamo per il monte Vitello per poi scendere a
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Canesano. Per un lungo tratto percorriamo le carraie a monte della strada asfaltata, che poi
dobbiamo seguire per rientrare ad Alpicella.

Circuito 52. Grugola.
Lunghezza 16 Km.
Il circuito collega gli abitati di Sauna, Petrignacola, Rivalba, Vestana e Braia. La percorrenza
proposta parte dal cimitero di Sauna, lungo la carraia che conduce a Rivalba e quindi a Vestana
superiore per il Passo delle Lepri. Raggiunto l'abitato di Braia si sale alla Casa del Monte da cui
si prosegue per il crinale. Prima di salire sul monte Cervellino, si imbocca sulla destra il sentiero
741PR che ci conduce in crinale nei pressi del monte Sprela. Sulla destra entriamo nel pascolo e
scendiamo per la carraia che ci porta a case Grugola e quindi a Sauna.

Settore 9. Cassio.
Estensione: 9134 Ha

Comprensorio
dello
spartiacque tra il torrente
Baganza e il fiume Taro,
nel tratto compreso tra
Berceto e Terenzo. Include
la valle del Grontone
(affluente del Taro).
Circuito 53. Monte Marino.
Lunghezza 2 Km
Breve itinerario lineare che
dall'oratorio di S. Rocco di
Pagazzano attraversa l'area
boscata del Lago Dignano per arrivare sulla strada di Monte Marino nei pressi di localitā
Carpanella.

Circuito 54. Montecucco.
Lunghezza 7 Km.
Da Pagazzano si segue la carraia per Rasola di sopra e Montecucco, quindi si scende fino a Case
Valzella, Belvedere e Faino, per poi risalire a Rasola di sotto e quindi a Pagazzano.

Circuito 55. Roccaprebalza.
Lunghezza 4 Km.
A Roccaprebalza si imbocca la carraia in corrispondenza del deposito di ferri vecchi, fino a
Falpisa e quindi a case Falpisa, dove scendiamo fino a case Casoni e poi case Castellano, da cui
torniamo sulla strada provinciale.

Circuito 56. Monte Cassio.
Lunghezza 8 Km.
A Cassio, uscendo lungo la strada per Selva del Bocchetto, imbocchiamo la variante della via
Francigena che sale al Monte di Cassio e poi scende nel versante orientale fino a La Pineta del
Sole, sulla statale della Cisa. Percorsi circa 200 m sulla statale in direzione nord, imbocchiamo
sulla destra una carraia, sempre segnalata come variante via Francigena, che ci riconduce a
Cassio.
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Circuito 57. Grontone destra.
Lunghezza 9 Km.
A Cassio, dalla strada per Selva del Bocchetto, si imbocca la carraia a sinistra che, circa 500 m
dal paese, si mantiene sulla cresta tra i calanchi e i coltivi. Giunti ad un bivio, seguiamo la
carraia di sinistra fino a cā Magotto, quindi proseguiamo verso destra seguendo la strada
comunale del Pozzolo, che lasciamo dopo poche centinaia di metri per prendere un sentiero a
sinistra che penetra nell'area calanchiva e arriva a Cā dei Cani. Da qui si risale a localitā La
Villa. Per un breve tratto si segue la strada principale, poi teniamo la destra presso case Bonvier
e dopo aver passato il rio, saliamo a sinistra per una carraia che ci riporta alla strada di Selva.

Circuito 58. Monte Croce.
Lunghezza 6 Km.
Sulla strada per Casola, in corrispondenza del bivio Nazionale ­ Lughero, imbocchiamo una
delle carraie che salgono al monte Croce (la seconda verso Casola, che sale al Torricella, appare
pių indicata per toccare potenziali siti di marcatura). Arrivati sul ripido versante orientale la
carraia diventa un sentiero, che inizialmente prosegue in cresta (costa della Seda) e poi attraversa
il versante meridionale per riportarci a Casola.

Circuito 59. Monte Albereto ­ Cazzola.
Lunghezza 6 Km.
Passato l'incrocio per Casola lungo la statale della Cisa, prendiamo a destra la strada per Cazzola
e subito scendiamo per la carraia che porta ai ruderi di Cā Salucchia, per poi seguire i sentieri
che tagliano la frana in senso sud ­ nord fino al serbatoio sopra Corniana. Tornati alla statale
della Cisa, si imbocca in corrispondenza dell'incrocio la carraia che sale al monte Albereto e
quindi il sentiero che ridiscende fino all'incrocio di Casola.

Circuito 60. Viola.
Lunghezza 6 Km.
Da localitā Viola, seguiamo una carraia verso nord che continua, terminati i coltivi, in un
sentiero nel bosco che scende fino al torrente Vizzana. Costeggiamo il torrente fino a imboccare
la carraia per Bocchetto, dove imbocchiamo la carraia che sale, mantenendosi tra i coltivi e il
bosco, fino a Cā d'Oppio e quindi sulla strada nei pressi di Viola.

Circuito 61. Monte Zirone.
Lunghezza 7 Km.
Da Corniana si raggiunge il vicino Monte Zirone, quindi si percorre la carraia che rimanendo sul
suo versante settentrionale scende verso Citerna passando per Castagnole. Quindi si risale verso
Corniana per le carraie che si mantengono tra il versante meridionale del mte Zirone e il mte
Muzzolato.

Circuito 62. Grontone sinistra.
Lunghezza 12 Km.
Da Pagazzano si segue la carraia che in costa scende a localitā Cā Uti. Al bivio successivo
teniamo la destra per arrivare a Calamello, quindi scendere sempre in cresta fino alla strada del
Grontone, che seguiamo a sinistra. Giunti a casa Zangrandi imbocchiamo la carraia che risale
fino a casa Pianella, costeggiando la riva destra del Rio della Pianella. Giriamo a sinistra per casa
di costa Caprara da cui torniamo a Pagazzano.



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Circuito 63. Castellonchio.
Lunghezza 7 Km.
All'ingresso dell'abitato di Castellonchio imbocchiamo una carraia che scende verso il Baganza
fino ai ruderi di Armas e Carpignano. Quindi proseguiamo verso nord fino al Molino della
Vaccarezza, da cui proseguiamo per la carraia che costeggia il Baganza e ci porta a case
Combattino, da cui si risale alla statale della Cisa. Seguiamo la statale in direzione sud fino a
Cavazzola di sopra, dove imbocchiamo una carraia che ci riconduce a Castellonchio.


Settore 10. Monte Pelpi.
Estensione: 10084 Ha

Comprensorio del mte Pelpi,
spartiacque tra il fiume Taro
e il torrente Ceno.




Circuito
64.
Costa
di
Cereseto.
Lunghezza 14 Km.
Dall'abitato di Pilati si sale
per il sentiero che percorre il
crinale dei monti Campassi e
Surlin e quindi la Costa di
Cereseto. La carraia piega quindi verso ovest mantenendosi in quota fino alla base della Costa
Agucchia, dove comincia a scendere verso Masanti di sopra. Poco prima di arrivare a Masanti si
incrocia una carraia che seguiamo a destra in direzione nord per arrivare a Scopolo.

Circuito 65. Farfanaro.
Lunghezza 3,5 Km.
Carraie che da Farfanaro salgono verso il passo Colla immettendosi sulla strada del mte Pelpi.

Circuito 66. Monte Pelpi.
Lunghezza 15 Km.
Da Case Caramatti sopra Cavignaga, si imbocca la salita diretta al monte Pelpi, inizialmente una
carraia sassosa, che passa a fianco di casolari in sasso, che presto diventa una ripida mulattiera
nel bosco che sbocca sulla strada del mte Pelpi in prossimitā dei pascoli del pianoro sotto la
cima. Quindi seguiamo la strada principale verso la cima. Arrivati sul versante settentrionale
intersechiamo il sentiero di crinale 829PR che seguiamo uscendo dalle recinzioni del pascolo.
Superata la Costa Agucchia, il sentiero diventa carraia e scende nel versante meridionale. A
quota 1060 m lasciamo la carraia per un sentiero sulla sinistra che attraverso i pascoli scende
fino a case Cavallo e poi case Brigida. All'incrocio successivo giriamo a sinistra verso est per
arrivare a localitā Monti, proseguiamo per la carraia verso est fino ad arrivare in costa e
scendiamo in direzione sud per arrivare a cascina Perona. La carraia a sinistra in direzione est ci
riporta a casa Caramatti.



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Circuito 67. Monte Segalino.
Lunghezza 6 Km.
Dal tornante prima di Monte Vacā imbocchiamo il sentiero 829PR che valica il crinale per
arrivare a Tasola e quindi risale a monte Segalino, dove lasciamo il sentiero per salire in crinale,
che seguiamo in direzione nord est per rientrare a Monte Vacā.

Circuito 68. Bosco dei Frati.
Lunghezza 7 Km.
Circuito lineare sui sentieri 805PR da Comune Soprano e 805bPR fino al Cerro Secco, sulla
strada Borgotaro ­ Bardi.

Circuito 69. Case Ghirardi.
Lunghezza 9 Km.
Dalla chiesa di Porcigatone si imbocca la carraia che scende a case Ghirardi. In corrispondenza
di un curva a sinistra dopo case Ghirardi si scende a destra verso il canale Guasto, che
attraversiamo per seguire la carraia che costeggia la riva destra del Remola per salire per un
sentiero nell'incolto verso Cacigolara, dove incrociamo e seguiamo la carraia in direzione nord.
Teniamo la destra per arrivare a La Piana, quindi di nuovo a destra per la strada del Poggio che
ci riconduce a Porcigatone.

Circuito 70. Costa della Colla.
Lunghezza 5 Km.
Al passo Colla prendiamo la strada a destra (est) per Dugara. Superato un pascolo recintato sulla
destra, si imbocca a destra una carraia che scende nel bosco fino a Caboara, da dove sale un
sentiero in direzione nord ovest fino alla strada del passo Colla.


Settore 11. Alta val Ceno.
Estensione 8534 Ha.

Include il versante sinistro
dell'alta val Ceno, tra il
mte Chiodo e Groppo
Sidoli, comprendendo i
comprensori
dei
monti
Maggiorasco,
Nero
e
Ragola.




Circuito 71. Monte Ragola
Lunghezza 9,5 Km.
Dall'abitato di Cornolo si
sale per la carraia che
raggiunge i Prati delle Valli passando dal monte Corna. Attraversati i pascoli in direzione ovest,
si imbocca la carraia che scende alla Piana dei Quattordici, imbocchiamo un sentiero sulla destra
(direzione ovest) fino a intersecare la carraia del Segarino, che scende in direzione sud est fino a
Cornolo.

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Circuito 72. Monte Ragolino.
Lunghezza 9,5 Km.
Da Granere di sopra si imbocca la strada dei Prati Grandi. Al bivio teniamo la destra per salire al
passo tra il monte Camulara e il monte Ragolino. Seguiamo la carraia nel versante piacentino
fino a incrociare il sentiero 037PC, che seguiamo in direzione sud in modo da aggirare la cima
del monte Ragolino. Lasciamo il 37PC a metā della salita verso la cima del monte Ragola, per
prendere un sentiero sulla sinistra che ci porta alla sella tra il Ragola e il Ragolino. Dalla sella
scendiamo in cresta per un sentiero lungo il confine comunale fino alla piana del monte
Pradovera dove prendiamo una carraia che in direzione nord si ricongiunge alla strada dei Prati
Grandi per rientrare a Granere.

Circuito 73. La Costa.
Lunghezza 10 Km.
Da localitā I Romei, seguiamo il sentiero 801dPR fino a intersecare la strada della Costa in
crinale, segnalata come sentiero 035PC, che seguiamo verso sud ovest. Lasciamo la strada della
Costa per imboccare a sinistra il sentiero indicato come 801bPR, che lasciamo dopo circa 1 Km
per un sentiero a sinistra che prosegue in direzione nord est per passare sopra alle rocce della
Costa di Stramonti. Superata la costa rocciosa, intersechiamo il sentiero 801cPR, che seguiamo
verso nord e ci riporta alla chiesa di Faggio e quindi a I Romei. Una variante del circuito
comporta la partenza da Panigaro seguendo il sentiero 801cPR.

Circuito 74. Anzola sinistra.
Lunghezza 7,5 Km.
Da Selvola, saliamo per il sentiero 821PR. Poco prima di arrivare sulla strada del passo dello
Zovallo, lasciamo il tracciato 821PR per scendere a sinistra per una carraia che scende a Selvola
costeggiando il corso del torrente Anzola.

Circuito 75. Monte Nero.
Lunghezza 7 Km.
Al passo del Tomarlo seguiamo il sentiero di crinale in direzione nord e il percorso "della croce
gialla" che ci conduce sulla cima del Maggiorasca e del mte Bue, dove imbocchiamo il sentiero
001PC in direzione nord est. Alla sella del Prato Grande, saliamo lungo il crinale al mte Nero
(sentiero 003PC). Lungo la discesa verso il passo dello Zovallo, lasciamo il crinale per scendere
a destra verso localitā Tana del Mte Nero e seguiamo la carraia che scende fino alla strada
asfaltata, che seguiamo fino al passo del Tomarlo.

Circuito 76. Mte Trappa.
Lunghezza 4 Km.
Circuito lineare da percorrere in andata e ritorno sul tracciato che conduce da localitā i Sane
(strada per Casaleto) al passo dei Morti (strada di Cornolo).

Circuito 77. Monte Cassino.
Lunghezza 8 Km.
Dall'abitato di Roncole, un'ampia carraia sale verso il monte Cassino e lo aggira sul versante
orientale per scendere verso il torrente Ceno in prossimitā di Casale. Prima di arrivare a Casale,
saliamo a destra sulla Costa del Casale e quindi seguiamo un sentiero che ci riporta in crinale e
segue la cresta fino a ricondurci sulla strada per Roncole.



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Settore 12. Monte Barigazzo.
Estensione: 9910 Ha.

Comprensorio
del
monte
Barigazzo, spartiacque tra il
Taro e il Ceno compreso tra il
passo di S. Donna a sud e il
passo di Tosca a nord.

Circuito 78. Monte S. Donna.
Lunghezza 10 Km.
Dal
passo
di
S.
Donna
seguiamo il sentiero di crinale
fino al monte S. Donna,
proseguiamo per la carraia che in direzione sud est e poi est arriva al Poggio e, dopo avere
superato il torrente Noveglia, al Cerreto. Continuiamo in direzione nord ovest per un sentiero
che, attraversato il Bosco di Vigione, scende sulla strada per Osacca, da cui torniamo al passo di
S. Donna.

Circuito 79. Monte Piano.
Lunghezza 7 Km.
Dalla strada tra Caffaraccia e cā Pifferi, imbocchiamo una carraia a destra che sale in direzione
nord sulla cresta meridionale del mte Piano per poi proseguire in direzione nord est sulla cresta
orientale. In corrispondenza della seconda sella che incontriamo la carraia scende sul versante
settentrionale del Veraso, che aggira per arrivare in localitā Maestā. Qui imbocchiamo la carraia
che scende nel versante meridionale in direzione sud e mantenendosi in quota rientra a
Caffaraccia toccando le localitā Il Meleto e Cā Quaglia.

Circuito 80. Monte Ferrarino.
Lunghezza 6 Km.
Superata localitā Prugnola in direzione di Osacca, subito dopo il ponte in corrispondenza del
Mulino, si imbocca un sentiero sulla sinistra che sale fino al monte Ferrarino. Dalla cima del
monte scendiamo lungo la cresta settentrionale fino a incrociare una carraia che scende in
direzione sud verso Osacca. Prima di arrivare ad Osacca imbocchiamo un sentiero in direzione
nord, che passando sopra la frana arriva in localitā i Carri.

Circuito 81. Monte La Tagliata.
Lunghezza 10 Km.
Da localitā Verola imbocchiamo una carraia che sale in direzione sud est verso il Lago Pesci.
Voltiamo a destra verso localitā Albereto e saliamo alla sella in prossimitā di Rocca Marca, da
cui proseguiamo verso ovest per poi salire al monte Ravacotta. Seguiamo il crinale in direzione
nord ovest fino al monte La Tagliata, da cui scendiamo lungo la cresta sud occidentale fino a
incrociare il sentiero 803 PR, che seguiamo in direzione nord est fino al crinale, dove lo lasciamo
per una carraia che scende sempre in direzione nord est nel versante settentrionale. Arrivati al
torrente Mozzola, la carraia lo supera per poi scendere costeggiandolo a sinistra in direzione est
fino ad immettersi sulla strada per il Castello e quindi per Verola.


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Circuito 82. Barigazzi.
Lunghezza 4 Km.
Itinerario lineare da percorrere in andata e ritorno. Dal paese di Barigazzi si sale per la carraia
segnalata come 803aPR. Quando il sentiero segnalato inizia a salire sul monte La Disperata,
conviene continuare sulla carraia in direzione nord per esplorare il crinale in cui la carraia si
perde.

Circuito 83. Lago Buono.
Lunghezza 5 Km.
Da localitā Valesi saliamo per la strada per il Lago Buono. Arrivati al Lago Buono, rientriamo
per un sentiero che segue il crinale secondario a sud del lago verso Monte Arsone e quindi
scende a localitā Rola per tornare sulla strada del Lago Buono.

Circuito 84. Monte Grosso.
Lunghezza 7 Km.
Da localitā Cerreto saliamo per il sentiero 803aPR fino ai Lavacchielli, da cui proseguiamo in
direzione sud est per un sentiero che sale in crinale, dove incrociamo il sentiero 803PR, che
seguiamo in direzione nord est per salire sul monte Grosso e quindi ridiscendere a Pianelletto.
Passato Pianelletto scendiamo a sinistra per il sentiero 803xPR per rientrare a localitā Cerretto.

Circuito 85. Monte Barigazzo.
Lunghezza 11 Km.
Da localitā Peretti, prendiamo la carraia che in direzione sud ovest e poi sud est arriva alla chiesa
del Barigazzo. Dalla cima seguiamo in direzione nord ovest il sentiero 803kPR e il sentiero
809wPR e quindi 809PR, che forma l'anello pių settentrionale, prima di tornare sulla strada per
Peretti.

Settore 13. Monte Dosso.
Estensione 10982 Ha.

Comprensorio
del monte
Dosso, spartiacque tra Taro
e Ceno a nord del monte
Barigazzo.

Circuito 86. Mte Cappuccio.
Lunghezza 7,5 Km.
Anello
di
carraie
che
circondano il mte Cappuccio
a partire da Fosio.

Circuito 87. Masereto.
Lunghezza 9 Km.
Da Masereto scendiamo a nord verso il Mulino della Pessola, che non raggiungiamo per
spostarci nei sentieri a destra che ci portano a Ricodalle. Qui prendiamo la carraia che sale a nord
est tra i castagneti fino al castello di Fosio, da cui rientriamo a Macereto per la strada.

Circuito 88. Monte Pareto.
Lunghezza 3 Km.
Saliamo da Prelerna sul monte Pareto dal sentiero che segue la cresta orientale. Quindi
scendiamo lungo la cresta occidentale fino a localitā La Villa.
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Circuito 89. Madonna della Fosa.
Lunghezza 11 Km.
Da Specchio una carraia sale in cresta fino al passo della Madonna della Fosa, proseguiamo a
sud fino al Costiolo, dove la carraia inizia a scendere verso la Pessola. Arrivati sul sentiero per le
cascate, costeggiamo il Pessola in direzione est fino al Lago e quindi risaliamo a case Fontanelle
e case Raboini. Da casa Raboini prendiamo la vecchia carraia che ci riporta a Specchio.

Circuito 90. Monte S. Antonio.
Lunghezza 6 Km.
Da localitā Lubbia di Oriano si sale per una carraia al monte S. Antonio, da cui scendiamo dalla
cresta settentrionale fino a Tramonte da cui prendiamo una carraia ad anello che rientra a Lubbia.

Circuito 91. Il Castellaro.
Lunghezza 8,5 Km.
Da localitā il Castellaro saliamo lungo la strada per la pieve di Gusaliggio e imbocchiamo un
sentiero a sinistra che sale fino a localitā Albero Storto e quindi arrivare alla strada di Costa
d'Asino. Scendiamo a destra e imbocchiamo una carraia sulla destra verso Cā Pianazza e poi
scende verso il campo sportivo del Castellaro.

Circuito 92. Fassoli.
Lunghezza 7,5 Km.
Da Fissoli seguiamo la strada in direzione nord est fino a casa Monte Piano, quindi continuamo a
sinistra in direzione sud ovest fino a Cattarasca e Cā del Leone. La carraia di crinale in direzione
sud arriva a case Capelli e poi a casa dei Carri Rossi e di nuovo a Fassoli.

Circuito 93. Pessola destra.
Lunghezza 8 Km.
Da localitā Bottione saliamo a Casa Gasparone, proseguiamo verso ovest la carraia per Cā
Barborini che continua come sentiero fino al torrente Pessola. Passata la confluenza di un rio si
sale a sinistra per un sentiero che arriva a Costa D'Asino. Da qui prendiamo una carraia in
direzione sud est che forma un anello tra i coltivi e i calanchi per poi risalire a cā Balisardi.
Oltrepassata la strada comunale si percorre una carraia che poi scende a destra fino a Bottione.

Circuito 94. Monte Dosso.
Lunghezza 16 Km.
Circuito molto impegnativo per lunghezza e per la difficoltā di tracciato per poter chiudere
l'anello nel versante settentrionale del monte Dosso. Da Varsi saliamo per la strada che arriva
sulla cima del monte Dosso. Quindi scendiamo a Cā del Dosso e poi seguiamo il sentiero verso
Contile. Poco sopra Contile prendiamo un sentiero nel bosco che si dirige a nord fino a
Carpadasco. Da qui imbocchiamo un sentiero in direzione sud ovest che risale verso il versante
settentrionale del monte Dosso, per poi immettersi in una carraia a quota 800m che scende fino a
Varsi.








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Settore 14. Media Val Ceno.
Estensione: 8528 Ha.

Versante sinistro della val
Ceno a nord del Groppo
Sidolo
fino
a
Bore,
comprendente i comprensori
del monte Groppo di Gora e
monte Crodolo.


Circuito 95. Pratobello.
Lunghezza 8 Km.
Da La Costa di Poggiolo si sale
per la strada del monte.
Proseguiamo il sentiero di
crinale verso il Monte e monte Pratobello, superato il quale si scende per una carraia nel versante
meridionale fino a localitā Pareto.

Circuito 96. Colle del Gallo.
Lunghezza 6 Km.
Da localitā Casa in Galla, alla confluenza del torrente Cenedola nel Ceno, si sale per la strada
Bardigiana al colle del Gallo e seguiamo il crinale in direzione ovest. Lasciamo la strada
Bardigiana di crinale per scendere a sud verso la Bazzinotta e quindi si rientra a Cā in Galla per
la strada che costeggia il Ceno.

Circuito 97. Monte Craviago.
Lunghezza 10 Km.
Da Rovina si imbocca una carraia che sale in direzione sud est alle Macchie di Gambone, che
lasciamo per il sentiero a sinistra che sale al monte Craviago e prosegue fino al passo della
Crocetta, dove continuamo in direzione nord ovest per scendere a Zani e poi a Rovina.

Circuito 98. Monte Carameto.
Lunghezza 13,5 Km.
Dal valico del Pellizzone, saliamo per il sentiero 801PR, che lasciamo prima della salita alla
cime del monte Carameto, per continuare sul crinale in direzione nord fino al bivio Bisselle,
dove svoltiamo verso sud est per la Piana dei Turchi e quindi risalire sulla cresta orientale del
monte Carameto, dove riprendiamo il sentiero 801PR fino a rientrare al passo del Pellizzone.

Circuito 99. Monte Coloreti.
Lunghezza 8,5 Km.
Da Bardi prendiamo il sentiero 803PR, che lasciamo per salire a sinistra sul monte Coloreti, da
cui scendiamo lungo la cresta occidentale in modo da intersecare la strada carraia che sale dalla
Peschiera. Imbocchiamo ancora a destra il sentiero 803PR, che lasciamo subito dopo per una
carraia a sinistra che scende fino alla strada di Ponticello (803cPR), che seguiamo a destra.
Superato il ponte del Rio della Siepe Spessa, si sale a destra per la carraia che arriva a Querciole
e tornare al punto di partenza ai Pianelli.



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Circuito 100. Monte di Lama.
Lunghezza 11 Km
Da Case Soprane si sale per una carraia fino al crinale in cui imbocchiamo il sentiero 901PC che
seguiamo in direzione nord fino a passare la Costa della Stiratta. Prendiamo a destra il sentiero
905PC per il Monte di Lama e proseguiamo in direzione sud est per il sentiero 907PC. Superato
il colle Castellaccio imbocchiamo il sentiero 803PR che lasciamo dopo 300m per una carraia a
destra che torna a Case Soprane.

Circuito 101. Mte Prabarbera.
Lunghezza 6 Km.
Dalla strada provinciale all'ingresso di Cerreto saliamo a destra in direzione nord est per una
carraia che sale al Prato di Porro, nel versante meridionale del monte Prabarbera. Scendiamo poi
per una carraia che costeggia il rio Magnano fino alla strada provinciale.

Circuito 102. Monte della Madonna.
Lunghezza 8,5 Km.
Da Costageminiana si sale in direzione nord ovest alla Madonna del Monte, quindi proseguiamo
verso nord tra il monte Cappello e il monte della Madonna fino a incrociare il sentiero 035PC
che seguiamo in direzione nord. Alla sella successiva lasciamo il sentiero per una carraia che
scende in direzione sud est fino a Costageminiana.

Circuito 103. Groppo di Gora.
Lunghezza 10,7 Km.
A Gazza prendiamo il sentiero 803cPR che sale alla Costa del Pellizzone, dove incrociamo il
sentiero di crinale 907PC che seguiamo in direzione ovest. Superato il Groppo di Gora,
scendiamo per il sentiero 803PR fino alla strada per Gazza, passando per il monte Crodolo.

Settore
15.
Bassa
val
Baganza.
Estensione: 13627 Ha.

Settore pių settentrionale
che si estende ampiamente
nel comprensorio di collina,
definito
in
modo
da
comprendere
l'area
del
Parco Regionale dei Boschi
di Carrega. Comprende i
comprensori
del
monte
Prinzera a ovest e del monte
Sporno a sud est.



Circuito 104. Casino dei Boschi.
Lunghezza 5 Km.
Carraia per il Lago della Navetta, quindi si costeggia il Casino dei Boschi e si prosegue verso
nord fino al lago della Svizzera e poi verso il Conventino. Prima del Conventino si gira a sinistra
e poi di nuovo a sinistra per risalire fino alla strada dall'incrocio dopo il centro Levati.

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Circuito 105. Monte delle Vigne.
Lunghezza 8 Km.
Da Monte delle Vigne si segue la carraia in direzione sud verso monte Magnano. Prima di monte
Magnano girare a destra e scendere fino al rio Riccō che risaliamo in direzione sud lungo la
strada per casa Monte Ardone. Giriamo ancora a destra per scendere di nuovo al rio e risalire
sulla cresta del versante opposto fino alla strada per Cā del Parmigiano. Seguiamo la carraia in
direzione nord fino a cā Rodolfi, teniamo la carraia a destra in direzione sud est che costeggia il
Rio e saliamo a Monte di sopra a nord e seguiamo la strada di crinale per il monte delle Vigne.

Circuito 106. Bosco Vitale.
Lunghezza 5 Km.
Da localitā il Monte scendiamo per la carraia in direzione ovest sud ­ ovest, attraversato il bosco
risaliamo verso la Torre del Borriano e seguiamo la strada della costa fino al Monte.

Circuito 107. Monte Zucchetto.
Lunghezza 11 Km.
Da Monte Antolino si scende a Chizzola e poi al rio che attraversiamo per risalire in direzione
sud ovest sul versante opposto fino a Invarano. Seguiamo la carraia in costa in direzione sud
ovest e prima di Grifone scendiamo a Cā Nuova. Passato il torrente Scodogna saliamo per la
strada del Sardello e proseguiamo in costa fino al Cozzano, da dove scendiamo in direzione nord
est per poi risalire a Bovaia dopo aver superato il rio. Da Bovaia seguiamo la strada per
Antolino, salendo ad esplorare il monte Zucchetto.

Circuito 108. Monte Castione.
Lunghezza 6 Km.
Dal centro Levati saliamo verso la strada per Maiatico, che attraversiamo per arrivare a La
Capanna e quindi al Crocile. Dal Crocile scendiamo in direzione ovest per la carraia pių bassa,
costeggiamo i prati del Grovaro e risaliamo per la carraia che taglia il versante occidentale del
mte Castione per arrivare sulla strada di Talignano.

Circuito 109. Mte Bosso.
Lunghezza 11,5 Km.
Da Marzano si scende per una carraia in direzione nord ovest fino a Groppo, si prosegue in
direzione nord est fino a incrociare una carraia segnalata come variante via Francigena che
seguiamo in direzione est. L'itinerario segnalato ci porta a Ozzanello quindi a Cā Mantovani,
superata la quale lasciamo la via francigena per salire a destra verso Cā Bosso. Dopo il cimitero
imbocchiamo una carraia sulla sinistra che poi diventa sentiero e sale al monte Bosso e poi
scende a Cā Riposo. Da Cā Riposo seguiamo ancora il tracciato di crinale fino a superare Monte
Groppo e arrivare sulla strada che da Cā Galano arriva a Marzanello e Marzano.

Circuito 110. Monte Prinzera.
Lunghezza 7,5 Km.
Dal serbatoio di Boschi di Bardone percorriamo la carraia che scende lungo il versante orientale
del Prinzera fino a Piazza di Sopra. Si risale per un sentiero tra i pascoli fino a casa Prinzera e
quindi si arriva alla statale della Cisa. Dalla Rocchetta scendiamo alla strada carraia della
Torrazza, che lasciamo per la carraia a sinistra che porta alla Chiastra Bianca, da cui si risale alla
statale della Cisa e ai Boschi di Bardone.

Circuito 111. Rocca Galgana.
Lunghezza 6 Km.
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Alla confluenza del rio Galgana nel Taro, imbocchiamo, dopo aver superato il sottopasso
dell'autostrada, una carraia che sale lungo il versante settentrionale della Rocca Galgana,
seguiamo le carraie in direzione nord est ­ est fino alla Chiostra Bianca. Proseguiamo per i
Fenati e per Casa Galgana, da cui si prosegue per una carraia che scende al rio e al sottopasso
dell'autostrada.

Circuito 112. Sporzana sinistra.
Lunghezza 4 Km.
Da loc. Cā Barbieri, sulla sinistra dello Sporzana, saliamo per una carraia in costa tra i calanchi
(a nord) e i coltivi. Seguiamo una carraia in direzione sud verso Triana, da cui proseguiamo sulla
cresta in direzione nord fino Cā Barbieri.

Circuito 113. Monte Agu.
Lunghezza 9 Km.
Da Borsano prendiamo la carraia che sale in direzione est a Cā Masano, sotto il mte Acuto, e
prosegue per il mte Agu per poi incrociare la strada di Ramiano, che seguiamo verso sinistra,
inizialmente in direzione sud est, poi nord. Prima di arrivare a Ramiano, teniamo la carraia di
sinistra che ci porta in direzione ovest sotto le chiastre della Rondinella fino a Ronzano. Da
Ronzano una carraia ci riconduce a Borsano.

Circuito 114. Monte Castellaro.
Lunghezza 6 Km.
Da Fragnolo saliamo a Cā Botti e quindi per la carraia che prosegue fino al crinale del mte
Castellano dove incrociamo la strada del Castellaro, che seguiamo a destra (est). La strada
continua fino al mte Corno e poi al mte Pozzo. Scendiamo dalla cresta meridionale del mte
Pozzo e arrivati al monte Tozzo la carraia si dirige nettamente a nord fino a Frugnolo.

Circuito 115. Monte Sporno.
Lunghezza 12 Km.
Il circuito parte dal santuario del Castello con un'ampia carraia che sale in crinale fino al mte
Formicara e poi alla cima del Mte Sporno. Scendiamo lungo la dorsale nord occidentale dello
Sporno lungo la strada dei Lavaggi che arriva a Ramiano. Risaliamo per una carraia in direzione
est fino a Predarezzo e poi imbocchiamo la strada per Langhirano che ci riporta al santuario.

Circuito 116. Monte Vetrola e Bosso.
Lunghezza 7 Km.
Da Tabbiano di Castrignano imbocchiamo una carraia che sale in direzione nord ovest sulla
cresta del mte Milano, quindi incrociamo la strada di Castrignano che in direzione nord est ci
porta al mte Vetrola. Torniamo all'incrocio del mte Milano e scendiamo nel versante
settentrionale per aggirare il mte Bosso e rientrare in direzione est a Tabbiano.

Circuito 117. Monte Arsiccio.
Lunghezza 5 Km.
Da Sivizzano seguiamo la variante della via Francigena che sale a mte Arsiccio, a Cā Balocco e
quindi a Cā Nuova, da dove scende nuovamente verso Sivizzano.

Circuito 118. Castellaccio.
Lunghezza 7 Km.
Dal Villaggio Pineta Basso di Cozzano saliamo al monte Castellaccio e quindi a La Pluga.
All'incrocio con la strada che sale da Vacchiano, scendiamo nel versante settentrionale fino a La
Costa di Riano, seguiamo poi la carraia che sale in direzione ovest fino a Villaggio Pineta Basso.
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3. Tecniche di monitoraggio indiretto proposte.

3.1. Ricerca delle tracce su neve (snowtrack).
Consiste nella ricerca e rilevazione delle tracce lasciate dai lupi su terreno innevato al fine di
analizzare composizione (dati quantitativi sul numero di animali) e andamento (caratteri
qualitativi di attivitā ed uso del territorio) delle piste. In funzione della strategia operativa
adottata, questa tecnica si presta a fornire indicazioni quali ­ quantitative su numero,
composizione e distribuzione dei branchi, con affidabilitā e grado di risoluzione crescenti
proporzionalmente allo sforzo di raccolta dati operato e alla sua distribuzione spazio ­
temporale. Per quanto si tratti di una tecnica di relativamente semplice attuazione, richiede
operatori adeguatamente formati e motivati, soprattutto in considerazione della debolezza degli
assunti di base, in particolare della possibilitā di discriminare chiaramente le tracce di lupo da
quelle di cane.

3.2. Genetica non invasiva.

Le tecniche di laboratorio di genetica non invasiva, consentono di estrarre ed individuare il DNA
mitocondriale e nucleare delle cellule di sfaldamento dell'epitelio intestinale che residuano negli
escrementi reperibili sul territorio. Tale tecnica, nei limiti di affidabilitā dei risultati, offre un
valido ausilio nella interpretazione delle ipotesi formulate sulla base dei dati raccolti su campo
mediante le tecniche dello snowtrack e del wolf howling.

3.3. Tecnica dell'ululato indotto (Wolf Howling).
Tecnica che sfrutta la suscettibilitā dei lupi a rispondere con vocalizzazioni a stimolazioni
acustiche. Essendo il tasso di risposta dei lupi estremamente variabile, l'utilitā applicativa della
tecnica č limitata alla verifica del successo riproduttivo dei branchi nel periodo estivo, mediante
localizzazione delle cucciolate, che hanno dimostrato una pių spiccata propensione alle
vocalizzazioni se stimolate. Il maggior limite applicativo della tecnica secondo il protocollo
sperimentalmente validato, nell'ottica della programmazione di un monitoraggio a lungo termine
su larga scala, č rappresentato da un rapporto costi ­ benefici svantaggioso.

3.4. Verifica eventi di predazione.
Per quanto possa fornire indicazioni sulla distribuzione spaziale, non rappresenta una tecnica di
monitoraggio della specie. Considerato perō che la conflittualitā tra lupo e zootecnia rurale
continua ad essere il principale fattore di rischio per la conservazione della specie, č un
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elemento fondamentale a fini gestionali. A tale scopo č necessario creare una rete di
collaborazione fra gli organi competenti e gli enti preposti alla gestione della fauna selvatica al
fine di raccogliere elementi per poter valutare il reale impatto del lupo sul bestiame domestico e
poter predisporre interventi di sensibilizzazione e prevenzione presso gli allevatori e di supporto
tecnico qualora si verifichino eventi di predazione.

4. Obbiettivi.
Perlustrazione preliminare dell'area oggetto di monitoraggio al fine di verificare la presenza del
lupo e pianificare le azioni di raccolta dati.
Ricerca e monitoraggio di aree di presenza stabile finalizzata alla individuazione di potenziali siti
di cattura.

5. Risultati.

5.1. Snowtrack
L'estensione del monitoraggio a tutto il territorio montano della provincia di Parma ha impedito
di poter pianificare in tempo utile per l'inverno 2005/06 le attivitā di ricognizione su neve, sia
per la "mole" del lavoro di pianificazione ( quella attuata durante il progetto LIFE č risultata
inutile in quanto oltre 3 / 4 dell'area di studio sono esterne e sconosciute, sia come assetto
territoriale che come indicazioni sulla presenza del predatore) sia in considerazione della
disponibilitā temporale e "spaziale" del personale strutturato, che č risultata insufficiente a
coprire in modo sistematico l'area di studio. Il primo inverno di attivitā č stato quindi
considerato di "studio preliminare di fattibilitā", optando per una perlustrazione prevalentemente
opportunistica, basata sulle segnalazioni ricevute grazie alla fitta rete informativa creatasi in
seguito all'attivitā di divulgazione e sensibilizzazione. La carenza di personale, in termini
quantitativi e di disponibilitā temporale, non ha comunque consentito di pianificare l'attivitā
sulla base di una strategia intensiva, per cui si č cercato di impostare un livello di ricognizione
del territorio di tipo estensivo. Nell'inverno 2006/07, l'attivitā di snowtrack č stata compromessa
dalla persistente assenza di copertura nevosa. I brevi periodi di innevamento sono stati sfruttati
quindi sempre in modo opportunistico per cercare di esplorare gli areali in cui si erano raccolte
meno informazioni nell'anno precedente.